Come rafforzare la democrazia migliorando la partecipazione dei cittadini? Il costituzionalista Giuseppe Cotturri, già docente nelle università di Catania e Messina, è intervenuto all’auditorium “Renzo Piano” presentando un “pacchetto” di proposte di sviluppo della Carta fondamentale della Repubblica.
Introdotto da Giovanni Moro, componente del comitato scientifico del Festival, l’intervento di Cotturri è iniziato dalla contraddizione tra l’articolo 1, che recita “La sovranità appartiene al popolo”, e l’articolo 49: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Un articolo che restringe il diritto di partecipazione solo ai cittadini che scelgono di associarsi ad un partito e non esplicita altre forme di politica attiva.
Secondo Cotturri, questo è un grande errore che oggi, con l’esperienza acquisita negli anni dal popolo italiano, non è più accettabile: la proposta è di considerare più importante l’attività proposta del numero di propositori. Anche se una partecipazione autonoma, ha ricordato Cotturri, non può prescindere da una corretta informazione.
«Occorre espandere la consapevolezza del potere dei cittadini, dare nuove forme per attuare quanto dice la Costituzione» ha sottolineato Cotturri. «Rispondere alla protesta ed il disamore per la politica negli ultimi decenni proponendo emendamenti che non tocchino i principi fondamentali ma agiscano sulle forme».
Il professore si è quindi soffermato sulla modifica del comma 4 dell’art. 118 di cui è stato promotore e che ha introdotto il principio di “sussidiarietà circolare” tra cittadini e Stato. Gli ultimi due punti dell’intervento hanno riguardato: la necessità di trasformare i referendum da abrogativi ad approvativi e propositivi, questi ultimi anche per le relazioni con l’estero; la necessità di modificare l’iter parlamentare delle leggi in Parlamento.
Sull’ultimo punto, ha evidenziato Cotturri, con l’attuale sistema parlamentare una bozza di legge viene proposta, modificata e approvata in un eterno ping-pong tra le due Camere. Un sistema più snello, per Cotturri, ridurrebbe i costi ed aumenterebbe la chiarezza di questi processi per il cittadino, che potrebbe quindi seguire una legge fatta bene e con trasparenza, con una migliore qualità legislativa.
In conclusione, è stato sottolineato come siano la partecipazione e la cittadinanza attiva ad abbattere il muro che separa i cittadini dai politici: come ha ripetuto più volte il costituzionalista, a piccoli passi su problemi concreti.
A cura di Margherita Baldi e Youssouf