Un protocollo etico per l’alternanza scuola-lavoro: sabato sono stati condivisi i risultati del percorso Piazze della Partecipazione, che ha coinvolto oltre 37 organizzazioni civiche del territorio aquilano, esperimento unico nel panorama nazionale.
Il percorso partecipativo ha dato voce ai cittadini e ai giovani del territorio, attraverso incontri dedicati all’approfondimento dei problemi, delle soluzioni e delle alternative per giungere alla elaborazione di proposte per il futuro della ricostruzione e dello sviluppo urbano della città. Tra i temi trattati, proprio l’alternanza scuola-lavoro, inserita organicamente dalla legge 107/2015 nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di II grado come parte integrante dei percorsi di istruzione. I percorsi si basano su una convezione stipulata tra scuole e strutture ospitanti che riassume finalità, norme e regole da osservare.
Durante l’evento sono emersi molti dati relativi all’alternanza scuola-lavoro nell’anno scolastico 2016-2017: il 64% dei percorsi sono ospitati da imprese, mentre solo il 3% riguarda gli enti pubblici/privati e terzo settore. Gli studenti coinvolti sono stati circa 938.000, dei quali 21.000 in Abruzzo: numeri che rendono difficile organizzare nel migliore dei modi l’alternanza per ciascuno. Quello della difficoltà di personalizzazione dell’offerta è stato un tema comune a molti degli interventi: Serenella Ottaviano, dirigente scolastica del liceo classico “D. Cotugno”, ha inoltre ricordato le procedure amministrativo-burocratiche per ogni alunno che deve partecipare all’alternanza. Procedure che spingono a far partecipare i ragazzi in gruppo anziché singolarmente.
Un altro problema comune tra studenti e docenti è quello della tempistica: mattina o pomeriggio? Anche in questo caso emerge un problema: l’alternanza toglie tempo allo studio dei ragazzi. Ciò nonostante, tutti i partecipanti all’incontro, ovvero stakeholder, rappresentanti delle principali associazioni civiche, studenti e dirigenti, hanno concordato sul fatto che comunque l’alternanza sia un’occasione per individuare e valorizzare i talenti e le competenze degli studenti. In questa esperienza dell’alternanza scuola-lavoro è compito delle realtà locali farsi protagonisti del percorso di crescita destinato ai giovani. Tuttavia,
con il decreto Milleproroghe del 2018, l’alternanza non costituirà nel corrente anno scolastico requisito di ammissione all’esame di maturità. A questo punto non resta quindi che aspettare i nuovi provvedimenti assunti dal Governo.
A cura di Davide Crisi