Non sono solo i soldi a dare la felicità: l’antico proverbio ha trovato manforte nei dati scientifici presentati venerdì 12 durante l’incontro “Chiedimi se sono felice” a cura della Fondazione Roche.
Un incontro che si è focalizzato sul tema del BES, l’indice di Benessere Equo e Sostenibile sviluppato dall’ISTAT e dal CNEL per misurare il progresso di una società e la qualità della vita oltre l’economia. Un indice che si sviluppa su 12 domini del benessere: dall’ambiente alla salute, dal paesaggio alle relazioni sociali. Domini approvati nel 2017 in allegato al Documento di Economia e Finanza dello Stato: l’Italia è la prima nazione ad avere approvato una legge di bilancio vincolata anche al BES.
Quanto conta la partecipazione per essere felici? Per Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, movimento che opera per la promozione e tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, «La partecipazione si realizza ogni volta che hai la concreta possibilità di cambiare le cose. Anche in situazioni difficili, partecipando possiamo migliorare il nostro benessere e pensare di stare cambiando per essere felici».
Per Francesco Frattini, segretario generale della Fondazione Roche, nata nel casertano per tutelare i diritti della persona-paziente, la felicità è «Avere qualcuno a cui dare e da cui ricevere amore». La fondazione infatti opera per il benessere di ogni cittadino e la prevenzione sanitaria attraverso: gli screening oncologici; l’aumento dei vaccini in fascia pre-adolescenziale; la promozione della pratica sportiva e una giusta alimentazione negli ambienti scolastici.
Dario Scapola, direttore market access Roche Italia, ha quindi riportato i dati del World Happiness Report: nel 2017 nonostante possedesse il 16% della prosperità a livello mondiale, l’Italia era al 48° posto su 52 come percezione della felicità.
Brevi ma efficaci gli interventi di Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione Italiana dei Medici Mutualisti, e di Filomena Maggino, docente all’università “La Sapienza” e consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri: per Scotti «la felicità è la corrispondenza tra il paziente che accetta le cure e il medico che abbia gli strumenti per curarlo»; per Maggino «la felicità si può misurare, ma per farlo occorre andare oltre il PIL, e identificare misure che definiscano anche percezioni soggettive che influiscono sulla qualità della società».
A sottolineare la dimensione politico-legislativa delle azioni che possano favorire l’aumento del benessere sono intervenuti Stefania Pezzopane, componente della VIII Commissione “Ambiente, Territorio e Lavori pubblici” della Camera dei Deputati ; Antonio Zennaro, componente della V Commissione “Bilancio, Tesoro e Programmazione” della Camera dei Deputati; Luigi Gaetti, sottosegretario al Ministero dell’Interno.
Per Simmaco Perillo, presidente della cooperativa “Aldilà dei sogni”, «I sogni si realizzano vivendoci dentro»: ha quindi descritto l’iniziativa “Un pacco alla camorra”, formato da prodotti alimentari dai campi sottratti alla mafia nel comune di Caserta.
Per il comico Gabriele Cirilli, sorridere è sinonimo di felicità: «Troppo spesso dimentichiamo di sorridere presi dagli affanni e dalle mode quotidiane. Alcuni studi affermano che in media un bambino sorride trecento volte al giorno, un adolescente centocinquanta e un adulto venti». Il suo monologo ha contribuito a far risalire le percentuali di sorriso.
A cura di Marta Cipriani