Se il Festival della Partecipazione mira a un maggiore coinvolgimento della popolazione nella politica e da parte delle istituzioni, può un gruppo di ragazzi decidere di creare un’associazione in grado di apportare dei cambiamenti significativi alla comunità? La risposta è sì, e ne è la prova Eidos, che a L’Aquila mostra una grande capacità sia di accrescere la città culturalmente e socialmente, sia di creare un raccordo tra L’Aquila e la sua università. In piazza della Partecipazione sono state esposte in una mostra le diverse tappe della loro attività.
L’associazione culturale ha organizzato concorsi, corsi di formazione e mini uscite guidate per gruppi di trenta persone. <> riporta uno dei cartelloni esposti <<è stato organizzato un concorso fotografico per valorizzare i sentimenti e la partecipazione giovanile alla vita sociale aquilana.>> In premio, un soggiorno a Santo Stefano di Sessanio.
Ma l’attività di punta è la divulgazione culturale attraverso conferenze, sia insieme ad enti privati che con l’università. Un esempio? “Fukushima no daimyo” sui giorni post-catastrofe di Fukushima. Inoltre, con l’università, Eidos ha proposto ai bambini di disegnare la loro idea di tecnologia del futuro per poi allestire una mostra con i loro disegni e una conferenza ispirata al film “Ritorno al futuro”.
Per riuscire a comprendere quindi cosa significhi il termine partecipazione, possiamo pensare ad Eidos: dove le istituzioni mancano di iniziative di tipo culturale, sta a noi porre rimedio.